Scheda del sito

Descrizione del sito/bene

Sito inserito da IC Don Milani (14 02 2020 21:27:12)
Immagine
Nome del sito
Sito archeologico di Vassallaggi (Caltanissetta)
Categoria
Materiale
Indirizzo
FWCW+V9 Roccella, Caltanissetta CL
Descrizione e Caratteristiche del Bene/Sito
Il sito indigeno ellenizzato di Vassallaggi: nuovi dati dagli studi di ceramografia Il sito di Vassallaggi sorge in territorio di San Cataldo (Cl). L’antropizzazione si ha nell’età del Bronzo, tra 1800 e 1400 a.C.. A tale periodo si attribuisce la necropoli con tombe a grotticelle artificiali situata sul fianco della seconda collina e un villaggio con strutture abitative. Nel Medio Bronzo l’Orlandini sottolineava come la vita fosse momentaneamente cessata sul sito, infatti non era presente ceramica della facies di Pantalica Nord che invece si riscontra a Sabucina. Bernabò Brea motivava tale vuoto con l’arrivo dei Siculi che avevano spinto i Sicani verso l’interno. Dopo una pausa il sito torna a popolarsi tra VIII e VII sec. a. C. In tale periodo si impianta sulla terza collina un insediamento indigeno e la necropoli con tombe a camera scavate nella roccia calcarea mostra frammenti ceramici ascrivibili alla facies di Sant’ Angelo Muxaro-Polizzello. Nel 580 a. C. Tucidide (6,4,4,) colloca la fondazione di Akrágas (Agrigento), subcolonia di Gela. Nel 570 a.C. ad Agrigento vi è la tirannide di Falaride. È pertinente a tale fase di ellenizzazione la necropoli di tombe a camera scavate sulle pendici della quinta collina.Tra VI e V secolo a. C.,tra la seconda e terza collina viene costruito un santuario dedi- cato a divinità ctonie, Demetra e Kore, un culto greco diffusissimo ad Agrigento. All’interno di un temenos in pietra è presente un naos privo di colonne. Il lato breve Est di tale tempietto è fron- teggiato da un al- tare in posizione obliqua con orientamento N-E/S.O., destinato alla celebrazione di sacrifici. I rinvenimenti effettuati, nel corso degli ultimi scavi,documentano una violenta distruzione seguita da una rapida ricostruzione del sito in- torno al 450 a. C. Ciò potrebbe confermare l’identificazione del sito con Motyon, di cui parla Diodoro Siculo (IX, 91). Nella seconda metà del V secolo l’insediamento mostra tracce di ricostruzione e raggiunge il suo akmè, articolandosi in isolati quadrangolari e in complessi domestici a più ambienti. A questo momento è riferibile la necropoli meridionale, caratterizzata da inumazioni in sarcofagi di gesso, tombe a fossa, da sepolture a enkytrismòs. L’apogeo di Vassallaggi nel V secolo a. C. è stato ulte- riormente confermato da uno studio condotto nel 2006 per l’Università di Catania da P. Di Benedetto sulle ceramiche importate dall’Attica, che ha evidenziato un aumento del trend distributivo di importa- zioni nel venticinquennio 450-425 a.C. Il commercio di crateri, pelikai. oinochoai aumenta improvvisamente in questo periodo, diminuendo nel venticinquennio successivo e confermando la cronologia diodorea. Durante il venticinquennio 450-425 a. C. sono infatti presenti a Vassallaggi vasi dei più grandi ceramografi d’epoca classica: i pittori di Achille, della Phiale, Polignoto, i pittori di Christie, di Clio, di Kassel, di Napoli, di Efesto, del Duomo, il Manierista tardo, i pittori del Lavacro,di Hasselmann, di Shuvalov,di Eretria, di Disney,di Marlay, di Keophon. La sporadica attestazione di anfore nolane ha consentito di fare alcune osservazioni: i tre esemplari di neck amphorae sono stati rinvenuti in se- polture maschili ed in particolare, due di essi, databili nel 430 a.C. (Tombe 70 e 41A), sono associati al cratere a calice. In particolare l’anfora nolana della Tomba 41 A è riferibile al Pittore di Monaco 2335 a Vassallaggi e, con anfore nolane, solo in Campania. La terza anfora nolana di Vassallaggi, databile agli ultimi anni della prima metà del V secolo, non ha alcuna associazione, in quanto il corredo tombale fu violato al momento della scoperta. È stata attribuita al Pittore di Nikon, il cui principale mercato è quello campano (Napoli, Nola, Capua). Ed infine si attesta la presenza a Vassal- laggi di quattro pelikai) del Pittore di Londra E 395 (430 a.C.), del tutto ignoto alla Sicilia ed attestato con oltre trenta pelikai in Campania, Nola e nell’Etruria . Si è ipotizzato che lo phourion di Vassallaggi fosse inserito negli itinerari commerciali tirrenici che legavano il mondo etrusco con quello della Magna Grecia in Sicilia. La conferma dello studio è arrivata dalla Martelli, una delle maggiori studiose della ceramica attica nel mondo etrusco. Patrizio Di Benedetto - Giusy Militello

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